L'età del dubbio/l'âge du doute

Concetta Modica e Sophie Usunier sono state invitate in residenza in Sicilia per un mese. Confessioni, paure, dibattiti tra le due artiste su L'ETÀ DEL DUBBIO che si è concluso in una mostra.

“Il lavoro si baserà sulla nostra convivenza, sulla condivisione degli spazi, sul nostro modo di lavorare sia insieme che individualmente, su come ci relazioneremo con la città. Una di noi conosce la Sicilia da sempre e l’altra la vede per la prima volta, gli occhi di ognuno faranno da filtro per l’altra”.

Le artiste hanno invitato per l'occasione Francesca Alfano Miglietti, Luigi Fassi, Francesco Lauretta, Francesco Lucifora, Don Antonio Sparacino.

* Concetta Modica et Sophie Usunier ont été invitées en résidence qu'elles ont intitulée L'ETÀ DEL DUBBIO (l’âge du doute). Confession, peurs, débats entre les deux artistes sur ce thème qui s'est conclu par une exposition.


“Le travail se basera sur notre cohabitation, sur le partage du lieu, sur notre mode de travailler que ce soit ensemble ou individuellement, sur notre relation à la ville de Sicily. Une d’entre nous connait Scicli depuis toujours, et l’autre la voit pour la première fois, Nos propres yeux serviront de filtre à l’autre”.


Les artistes ont invité pour l’occasion Francesca Alfano Miglietti, Luigi Fassi, Francesco Lauretta, Francesco Lucifora, don Antonio Sparacino.




giovedì 10 ottobre 2013



Ho sempre associato il dubbio al sesso femminile e alla certezza quello maschile.
Il dubbio genera conoscenza, ricchezza, novità, tormenti, problemi, ti costringe a vedere la vita in modo diverso, meno convenzionale. Al contrario il perpetuarsi di forme rigide la legge dello stato, la Storia, la famiglia, la cultura alessandrina è quanto di più distante dal dubbio. Sarà per questo che la nostra società, sempre più razionale e sempre meno dionisiaca, si specchi spesso e volentieri in forma assolute, non si pone in relazione con ciò che le risulta estraneo e tutti noi soffriamo di solitudine e ci sentiamo poco tolleranti. 
Il mondo occidentale si salverà solo se saprà riportare al centro della scena il carattere dionisiaco della vitalità femminile, riscoprendo i progenitori del pensiero razionale: Cartesio, Montaigne ed anche i cari socratici.
Dubito, per ciò penso, se penso rifletto ed ascolto, se ascolto interagisco, conosco ed arricchisco il mondo. Solo così ci salveremo dalla tecnocrazia che produce un pensiero univoco e un cervello binario sempre più computerizzato e poco umano, dove tutto è già scritto e niente si può creare.
Cristiano Pancrazzi