L'età del dubbio/l'âge du doute

Concetta Modica e Sophie Usunier sono state invitate in residenza in Sicilia per un mese. Confessioni, paure, dibattiti tra le due artiste su L'ETÀ DEL DUBBIO che si è concluso in una mostra.

“Il lavoro si baserà sulla nostra convivenza, sulla condivisione degli spazi, sul nostro modo di lavorare sia insieme che individualmente, su come ci relazioneremo con la città. Una di noi conosce la Sicilia da sempre e l’altra la vede per la prima volta, gli occhi di ognuno faranno da filtro per l’altra”.

Le artiste hanno invitato per l'occasione Francesca Alfano Miglietti, Luigi Fassi, Francesco Lauretta, Francesco Lucifora, Don Antonio Sparacino.

* Concetta Modica et Sophie Usunier ont été invitées en résidence qu'elles ont intitulée L'ETÀ DEL DUBBIO (l’âge du doute). Confession, peurs, débats entre les deux artistes sur ce thème qui s'est conclu par une exposition.


“Le travail se basera sur notre cohabitation, sur le partage du lieu, sur notre mode de travailler que ce soit ensemble ou individuellement, sur notre relation à la ville de Sicily. Une d’entre nous connait Scicli depuis toujours, et l’autre la voit pour la première fois, Nos propres yeux serviront de filtre à l’autre”.


Les artistes ont invité pour l’occasion Francesca Alfano Miglietti, Luigi Fassi, Francesco Lauretta, Francesco Lucifora, don Antonio Sparacino.




sabato 10 agosto 2013

Waste Land | Vic Muniz


 
Il film come tutti i film, tranne quando c’è Ghezzi che li introduce, non và introdotto però …

secondo me è una bellissima visione e una condivisione, visto che siamo tutti qui per Concetta e Sophie, di un’esperienza molto singolare, soprattutto per il fatto che l’arte è una forma di onnipotenza incredibile. Onnipotenza che nasce da bambini e che i più fortunati riescono a tenere viva per sempre.

La cosa più interessante del film è che gli artisti sono sempre generosi quando sono veri, e il problema del mercato, il problema dei sistemi, non li riguarda da vicino, certo tutti sono molto interessati al riconoscimento. E’ una sorta di restituzione quella di Vic Muniz in un contesto, da cui lui è dovuto andare via, che conosceva poco e che ha approfondito. Ho detto prima che l’arte non ha dubbi e molti mi hanno chiesto dopo, ma in che senso non ha dubbi il dubbio è fondamentale nella vita, ma io ho sempre pensato che l’arte non è una scelta. Ci sono artisti che nascono artisti e poi ci sono professionisti dell’arte e ce ne sono tanti ma c’è una grande differenza gli artisti non scelgono di essere artisti. L’arte come ho sempre detto non è la cura è la malattia, però senza questa malattia, il mondo non sarebbe tale e se tutto quello che ci circonda nei secoli scorsi e nei secoli che verranno ci emozionerà, lo sarà per l’arte. 

In questo film vedremo delle immagini che sono iconografie molto note, ci sarà Caravaggio, perché quest’artista utilizza spesso le immagini più importanti e famose dell’arte.

Riconosceremo tante opere che conosciamo però questa volta, con lo sguardo e i materiali di qualcuno che è riuscito a fare della miseria, della disperazione, del dolore, arte. 
Per me l’arte è questo, il fatto che qualsiasi cosa se è vera, se è potente, può diventare tale e non importa se è spazzatura, se sono poveri.

La mia sicurezza, io ho un sacco di sicurezze e pochi dubbi, è che finora abbiamo visto che cosa succede quando il mondo si è nordizzato, adesso proviamo a vedere quando il mondo si sudizza, perché suddizzando il mondo secondo me la storia sarebbe completamente diversa.
Sono certa che non vi annoierà, è una fiaba e le fiabe hanno bisogno che qualcuno ci creda e siccome credere e non credere costa uguale il mio augurio è credete a tutto quello che vi racconta.

Francesca Alfano Miglietti 


(*en cours de traduction)